Il lavoro femminile, percentuali in calo

Ormai è un dato di fatto. L’Italia ha il più basso tasso di occupazione femminile in Europa. Come per la Grecia, solo il 46,8% delle donne lavora rispetto ad un media europea del 59%.

Un’indagine condotta dall’istituto Swg in collaborazione con l’azienda dermocosmetica BioNike, rivela che questo nostro amato Paese non è per niente un alleato delle donne, anzi mette a dura prova le italiane che intendono lavorare e avere una famiglia. Un’ambizione davvero grande in un periodo, non solo di crisi, ma di eterna disparità tra uomo e donna.

Le opportunità offerte alle une e agli altri non sono le stesse, i compensi non sono equivalenti, di diritti di maternità neanche a parlarne.

Ma è davvero questo, quello che il nostro Paese offre alle donne che vogliono lavorare? Purtroppo sì. Il primo ostacolo, e quindi anche il primo fattore discriminante, è la maternità, che lo Stato cerca di incentivare ma che i datori di lavoro scoraggiano fortemente. In Italia solo il 57% delle donne lavoratrici ha un figlio, la percentuale si riduce con due bambini, cade in picchiata se i piccoli sono tre.

Rispetto al passato, le italiane hanno una maggiore stima di se stesse e del proprio valore ma devono fare i conti con i sensi di colpa per aver lasciato i figli a casa con la baby sitter. Mirano ai vertici ma faticano ad arrivarci: gli impegni sono troppi, le responsabilità pure. Conciliare famiglia e lavoro è davvero molto difficile.

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