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Etf veicoli elettrici: come si richiedono? Quali sono le tipologie migliori tra cui scegliere?

Negli ultimi anni, i veicoli elettrici hanno iniziato a popolare le strade di tutte le città. La mobilità è uno dei temi su cui si discute di più, soprattutto in merito alla sua sostenibilità: trovare strategie poco inquinanti è fondamentale per assicurare ai nostri figli un futuro il più pulito possibile.

Così come si stanno moltiplicando i veicoli elettrici, stanno nascendo anche ETF che replicano gli indici sulla mobilità futura. Ecco quali tipologie esistono e come funzionano.

Auto elettriche: un futuro sempre più presente

Se fino a qualche anno fa solo le compagnie più importanti producevano auto elettriche, come per esempio Tesla, negli ultimi anni tutti si stanno lentamente convertendo a queste nuove tecnologie. Volvo, per esempio, ha annunciato che entro il 2030 tutte le auto prodotte saranno elettriche e, al tempo stesso, anche General Motors ha annunciato che entro il 2035 vuole produrre SUV e camion del tutto elettrici. Si stima che, nei prossimi dieci o quindici anni, molto in questo settore potrà cambiare e dovremo abituarci a questo nuovo mercato.

Gli ETF sull’elettrico

Proprio a causa di questa crescente importanza delle auto elettriche nella realtà, si sta iniziando ad investire in questo settore. Quando si vuole investire in ETF sulla mobilità elettrica si devono considerare diversi fattori, oltre alla metodologia e alla performance: va considerato il costo, la durata, il domicilio e il metodo di replica.

L’ETF iShares Electric Vehicles and Driving Technology NET è un indice che racchiude società che operano nel settore ed investe in ben 81 di esse. La replica è fisica ed ha una buona diversificazione geografica: più del 40% del totale del patrimonio investito, però, è in aziende Americane. Il costo di gestione annua è dello 0.40% e la valutazione dell’etf è il dollaro americano.

L’ETF Lyxor MSCI Future Mobility ESG Filtered ha come obiettivo quello di rappresentare un paniere di azioni che dovrebbero avere ricavi importanti dai veicoli elettrici, dai veicoli autonomi e dai nuovi metodi di trasporto di merci e persone. Inoltre, investe anche nelle società minerarie e metallurgiche coinvolte nella produzione di batterie. È un ETF a replica fisica e ad accumulazione di proventi, con un costo di gestione dello 0.45%, valutato in dollaro americano.

I due ETF, pur simili, sono diversi proprio per mercato d’investimento. Il primo, infatti, si concentra solo ed esclusivamente sulle auto elettriche, mentre il secondo si amplia a società dedicate alla componentistica delle auto elettriche e alle batterie. Per questo motivo, prima di investire in ETF sul mercato dell’elettrico, è fondamentale capire i singoli rendimenti e le proprie necessità.