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Ufficio del lavoro: cos’è e come fare a trovare un impiego tramite esso

Gli uffici del lavoro, noti come centri per l’impiego, sono delle strutture pubbliche coordinate dalle Regioni o dalle Province autonome, per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Ma come funzionano? Che cosa fare usufruire dei loro servizi?

Quando e come si sono formati i centri per l’impiego

Questi centri per l’impiego sono, in pratica, gli “eredi” dei vecchi Uffici di collocamento, istituiti nel 1949 e la cui competenza era ministeriale, e quindi comprendeva sezioni circoscrizionali per l’impiego e il collocamento in agricoltura (SCICA). Questi uffici operavano tramite un rigido meccanismo e formavano lunghe liste presso i datori di lavoro locali.

Verso la metà degli anni Novanta, poi, ci fu una riforma sul diritto del lavoro in Italia (noto è il pacchetto Treu), tramite la quale sono state effettuate delle modifiché in merito al mercato del lavoro e i servizi relativi ad esso. Con la legge numero 59 del 15 marzo 1997, nota come legge Bassanini, venne decentrato dal centro alla periferia il sistema di collocamento pubblico, e nello stesso anno, con un’altra legge, sono stati istituiti i Centri per l’impiego, o CPI, in modo da superare il vecchio meccanismo degli Uffici di collocamento ed aprire interventi anche a soggetti privati.

Infine, nel 2015, con il Decreto Legislativo numero 150 del 2015, vennero riorganizzati nuovamente i servizi pubblici per l’impiego, che diventarono operativi a livello regionale. Dal 2019, venne anche avviato un Piano nazionale di potenziamento di questi centri, per avvicinarli a delle strutture straniere omologhe.

Di cosa si occupano

I CPI, a differenza dei vecchi Uffici di collocamento, erogano molti più servizi e si rivolgono sia a persone fisiche che giuridiche. In particolare essi si occupano di:

  • fare orientamento di base, analizzando le competenze lavorative richieste a seconda della domanda locale;
  • fare orientamento specialistico ed individualizzato, tramite il bilancio delle competenze, analizzando anche i livell di formazione;
  • effettuare sessioni di gruppo, come ausilio per la ricerca di un lavoro;
  • adottare misure di politica attiva del lavoro, per rendere i profili di domanda più adeguate, a livello nazionale ed europeo;
  • avviare attività di formazione, ai fini della qualificazione riqualificazione professionale;
  • promuovere le esperienze lavorative, inclusi anche i tirocini;
  • gestire gli incentivi alla mobilità territoriale;
  • gestire degli strumenti finalizzati alla conciliazione dei tempi di lavoro, in particolare nei confronti dei minori o di soggetti che non sono autosufficienti:
  • gestire i bandi presso le pubbliche amministrazioni;
  • preselezionare personale, su richieste delle aziende.

Questi centri per l’impiego sono situati presso tutto il territorio italiano, e si può cercare il più vicino tramite internet. Per iscriversi ad uno di essi, poi, si dovranno presentare documenti per l’iscrizione, forniti per via telematica e non, allegandovi un documento di riconoscimento valido, il codice fiscale e le certificazioni dei titoli di studio e professionali.