Fattura Elettronica transfrontaliera: tutto quello che c’è da sapere

Dal 1 gennaio 2019 nel sistema economico italiano è stato introdotto l’obbligo di fattura elettronica. Un obbligo che riguarda tutte le operazioni tra privati e anche tra professionisti. Vi erano esclusi alcuni soggetti ed alcune operazioni.

In particolare non dovevano utilizzare il sistema di e-fattura i forfettari, i contribuenti in regime dei minimi e le associazioni sportive dilettantistiche con un fatturato inferiore a 65.000 euro. Inoltre la fattura elettronica poteva non essere utilizzata per le operazioni con soggetti non residenti sul territorio italiano.

Per quest’ultime è stato previsto l’Esterometro un documento indicante gli estremi dell’operazione avvenuta. Portando l’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari e ai soggetti che inizialmente vi erano esonerati, occorreva una modifica anche per le operazioni con l’estero. Ecco che allora dal 1 luglio 2022 tutte le operazioni con soggetti esteri devono essere documentate da e-fattura da inviare al Sistema di Interscambio in formato XML, esattamente come per le operazioni che avvengono interamente sul territorio italiano.

Fattura elettronica ed Esterometro

La fattura elettronica è stata introdotta nel sistema italiano per contrastare in maniera efficace l’evasione fiscale. Un grave problema per l’economia italiana. Grandi passi in avanti sono stati fatti e questo ha portato il governo italiano a pensare che la strada giusta fosse effettivamente quella di estendere l’utilizzo di questo nuovo sistema a quante più operazioni possibili.

Non applicare la fattura elettronica alle operazioni effettuate dalle imprese o dai professionisti italiani con le controparti estere vuol dire avere non poche difficoltà di tracciamento delle stesse. Ecco per quale motivo si era deciso di ripiegare sull’Esterometro, comunicazione da effettuare ogni 3 mesi.

La comunicazione in questione fa riferimento alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi che vengono effettuate e ricevute verso soggetti esteri che non sono tenuti ad identificarsi in italia. La comunicazione dovrebbe essere inviata in via telematica per tutte le operazioni transfrontaliere, o per lo meno così era fino a poco fa.

Dal 1 luglio non vi sarà più libertà di scelta, sarà possibile inviare esclusivamente fattura elettronica anche per gli scambi con l’estero. Quindi i documenti fiscali passeranno tutti dal Sistema di Interscambio e dovranno essere in formato XML.

In buona sostanza non si fa altro che equiparare il canale di invio di tutte le operazioni. Il tutto è reso possibile dai software e dalle piattaforme come FatturaPro, sulla quale, si possono avere maggiori informazioni al sito fatturapro.click.

Obbligati ed esclusi

Gli obbligati all’esterometro erano tutti gli operatori con partita IVA che erano obbligati all’emissione della e-fattura. Quindi tale obbligo si estenderà anche a coloro che saranno solo da adesso obbligati a tale operazione.

Tutto questo vale in particolar modo in riferimento a tutte le operazioni di cessione di beni o di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti che non sono stabiliti in Italia. Con l’obbligo di fatturazione elettronica anche per questi scambi, decade ovviamente l’obbligo di compilazione dell’esterometro.

Esattamente come le operazioni che avvengono con soggetti operanti in Italia, dal 1 luglio 2022 i dati delle operazioni transfrontaliere dovranno essere trasmessi utilizzando il Sistema di Interscambio e il formato XML, quello utilizzato per le fatture elettronica.

Per quello che riguarda le fatture attive che sono collegabili alle operazioni effettuate nei confronti di soggetti non stabiliti in Italia occorre emettere la e-fattura inserendo nel campo “codice destinatario” il codice XXXXXXX. Nelle fatture passive che invece si ricevono in formato analogico dai fornitori esteri, l’operatore italiano è chiamato ad emettere un documento di tipo elettronico TD17, TD18, TD19, da trasmettere al Sistema di Interscambio. Per tali documenti resta comunque possibile l’integrazione analogico della fattura cartacea ricevuta al pari dell’emissione dell’autofattura in  formato cartaceo con successiva trasmissione dell’elettronico all’SDI.

Un cambiamento molto importante, l’ennesimo passo verso l’utilizzo della fattura in formato elettronico per ogni singolo scambio che avviene nell’economia italiana. Esso rientra nel più ampio spettro di modifiche che sono state decise dopo l’approvazione dell’UE che ha permesso all’Italia di estendere l’utilizzo della fattura elettronica a quante più operazioni possibili.

Si punta nell’arco di pochi anni a estendere tale procedura a tutti i soggetti economici. Sembra un percorso chiaro, inaugurato dalla fattura elettronica e continuato con lo scontrino elettronico e i corrispettivi telematici.