Il marchio BMW è da sempre simbolo di solidità e di affidabilità nel settore automobilistico, cerchiamo ora di capire quali siano nel mercato economico le percezioni del titolo ad esso legato, così da dare qualche consiglio a coloro che stanno valutando se acquistare o meno un’azione Bmw, o se tenere o meno il titolo qualora sia già nel proprio portafoglio.
Risultati e grafico delle azioni BMW
Una attenta analisi dei risultati economici delle azioni di borsa del marchio BMW, passa inevitabilmente attraverso una analisi storico-economica, di breve e di medio periodo volta ad identificare i trend e i vari elementi più o meno connessi all’azienda che possano interferire con lo stesso.
Ebbene, senza andare troppo lontano, ricordiamo che nel 2014 l’azione ha chiuso l’anno con un fatturato complessivo di 80 miliardi di euro, e un utile di ben 9 miliardi di euro. Il raggiungimento di questi risultati è stato possibile attravero la vendita di ben 2 milioni di autovetture e una buona quantità di motocicli, con un incremento medio del 14% rispetto all’anno fiscale precedente.
Simile è il trend registrato nell’anno seguente, basti pensare che nel solo primo trimestre del 2015 l’azienda ha registrato il 15% in più di ricavi rispetto al 2014, toccando ben 21 miliardi di euro contro i 18,3 del 2014. Il guadagno netto ha rispecchiato il medesimo andamento, attestandosi attorno ai 9 miliardi di euro circa, il 20% in più rispetto al 2014, anno immediatamente precedente. I dati di fine anno hanno rispecchiato il medesimo andamento e il successo è quindi stato garantito.
Alla luce di questi numeri e di altri dati che abbiamo analizzato e che non riportiamo per non dilungarci troppo, è possibile affermare che nell’ultimo quinquiennio il titolo ha registrato una crescita pari al 25%, passando dunque da 59 euro circa per azione a 74 euro circa per azione.
Lo scorso anno, tuttavia, il trend positivo sembra essersi fermato e l’azienda ha avuto in determinati momenti ribassi che hanno raggiunto anche il 36%. Sono in molti a collegare questo risultato allo scandalo Dieselgate che ha interessato la Volswagen: proprio nel periodo di massimo picco dello scandalo, infatti, le azioni sono passate da 116 euro a 74 euro. E’ innegabile quindi in questo caso l’impatto avuto e quanto l’abbassamento della fiducia del mercato generale abbia avuto influenze direttamente economiche.
Le analisi degli studiosi, prevedono nel medio periodo un rialzo del titolo, con un target price che varia in base all’istituzione di riferimento e osculla tra gli 82 euro del Credit Suisse e i 95 euro dell’Indipendent Reserch.
Alla luce di questo, è possibile affermare che la maggiorparte degli esperti considerano profittevole il titolo, anche se come sempre è fondamentale seguirne con attenzione il trend.
Qualche informazioni di più
E’ importante conoscere bene anche le caratteristiche dell’azienda nel suo complesso e del settore di riferimento. Senza presunzione di completezza, vi ricordiamo che la BMW è stata fondata a Monaco di Baviera nel lontano 1917 e da allora, forte dello slogan “Piacere di guidare” ha diversificato la sua produzione in una serie di linee di mercato, dalla Mini alla Roll-Royce, dalla Motorrad alla BMW appunto. Proprio questo marchio ha garantito alla casa automobilistica la più grande fama, grazie soprattutto a modelli vincenti come la Serie 1, la Serie 2, la Serie 3, la Serie 4, la Serie 5, la Serie 6, la Serie 7, la X1, la X3, la X5 e le relative rivisitazioni. Il successo della società ha fatto sì che la stessa fosse quotata alla borsa di Francoforte.
Abbiamo in questo modo fornito un quadro generale della situazione, tuttavia è opportuno ricordare che, come evidenziato dallo scandalo Dieselgate, anche avvenimenti non connessi direttamente all’azienda possono interferire con il bilancio della stessa, per tale ragione è fondamentale tenere comunque gli occhi aperti sull’intero mercato di riferimento.