Banca d’Italia: probabilità di sofferenza per il Fondo destinato alle Pmi
L’ultimo bollettino economico stillato dalla Banca d’Italia contiene un’analisi specifica abbastanza preoccupante. Stando a quanto rilevato, infatti, i prestiti assicurati dal Fondo di garanzia per le piccole e le medie imprese, sostegno fondamentale durante la fase nevralgica della crisi generalizzata degli ultimi anni, starebbe patendo una probabilità di ingresso in sofferenza maggiore dei finanziamenti scoperti da ogni forma di garanzia pubblica. Un fenomeno rischioso, in termini pratici e numerici, che può essere spiegato andando ad approfondire alcuni dei suoi aspetti chiave correlati ad uno scenario altamente in affanno.
La garanzia pubblica riesce, grazie al suo naturale comparto tecnico-giuridico, ad incentivare le banche nel compito di classificare, in modo equo e privo di dubbi, quei debitori che, a causa di una sofferenza o di una determinata criticità, possono vantare una sorta di corsia preferenziale al fine di ottenere un cospicuo rimborso. Ciò risulta essere estremamente agevole, dato che il Fondo è attivabile dagli intermediari a prima richiesta, ovvero quando il manifestarsi di un’insolvenza da parte di un’azienda riguarda un soggetto beneficiario di un apposito credito.
Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese ha svolto, sino ad ora, un compito egregio attenuando l’aumento del rischio di credito nel corso di un periodo notevolmente critico. L’incremento della sua attività si sposa con i seguenti dati: tra l’inizio del 2009 e il settembre di quest’anno, sono stati assicurati prestiti per circa 65 miliardi di euro; l’alto livello di copertura della garanzia, stimato fino all’80% del valore del prestito, potrebbe però aver demotivato gli intermediari a selezionare con attenzione le controparti più affidabili.