Codice doganale comunitario: a cosa fa riferimento? Che obbiettivi ha?

Il Codice Doganale Comunitario è uno strumento giuridico unico che raccoglie tutta la normativa doganale comunitaria vigente e nasce proprio dal bisogno di riordinare tutte le diverse disposizioni comunitarie e nazionali, favorendo quindi il mercato unico e l’unione doganale degli stati membri. Il Codice, quindi, stabilisce e definisce la legislazione che regola le importazioni e le esportazioni di merci tra la Comunità e i paesi terzi.

La sua struttura è in più parti. Si trovano, infatti, le norme e i principi generali del diritto doganale, la disciplina delle destinazioni doganali e le disposizioni normative relative al diritto di ricordo e all’obbligazione doganale.

Le sue disposizioni

Rispetto alla versione precedente, il Codice Doganale aggiornato al 2013 presenta delle novità. Innanzitutto, individua le dogane come “guida nella catena logistica” e introduce per le autorità doganali il criterio dell’autovalutazione. Tali autorità, infatti, possono autorizzare un operatore economico a espletare determinate formalità doganali e a determinare l’importo dei dazi doganali.

Il Codice aggiornato, inoltre, concerne le disposizioni generali relative all’applicazione della legislazione doganale, nonché i principi sulla base dei quali i dazi vengono applicati all’esportazione o all’importazione di merci. Qui, inoltre, si spiega il trattamento doganale delle merci introdotte nel territorio doganale dell’Unione e le normative in materia di vincolo di merci, verifica, svincolo e rimozione delle stesse. Sempre nel Codice trova poi approfondimento l’immissione in libera pratica e l’esenzione dai dazi all’importazione e si presenta la nuova disciplina, che lascia l’autonomia dei singoli stati nella determinazione delle sanzioni applicabili in caso di violazione della norma.

Lo scambio di informazioni

Il Codice doganale aggiornato nel 2013 presenta inoltre la disciplina che regolarizza lo scambio di informazioni. Le autorità doganali e gli operatori economici, infatti, possono scambiarsi informazioni ai fini della cooperazione reciproca, per contrastare i potenziali rischi. Le due parti, inoltre, possono e devono usare la tecnologia, quando è a loro disposizione.

Nel Codice vengono anche istituiti moderni processi di scambio di informazioni basati su procedimenti informatici, così che la comunicazione tra le due parti sia semplice ed efficace e a norma di legge. I regimi doganali sono quindi stati semplificati anche per questo scopo e, fondamentalmente, ne novità sono:

  • i regimi non son più suddivisi in economici e sospensivi ma, quando diversi dall’immissione in libera pratica, sono etichettati come speciali;
  • i regimi speciali sono raggruppati in quattro funzioni economiche: transito, deposito, uso particolare o perfezionamento;
  • viene rimosso il regime di trasformazione sotto controllo doganale;
  • l’ammissione temporanea viene ricondotta all’uso particolare.