Controllare assegno: che cosa bisogna fare per verificarlo? Come e quando bloccarlo?
Quello dell’assegno è un mezzo di pagamento alternativo al classico contante. È assai diffuso e lo era soprattutto negli anni passati, quando ancora la tecnologia non consentiva gli spostamenti di denaro online. Oggi, infatti, il bonifico si fa online direttamente dall’applicazione di home banking e, in alcuni casi, è possibile renderlo immediato.
Quando si riceve un bonifico potrebbe esser necessario dover verificare che sia valido, cioè che chi l’ha emesso a nostro favore abbia sufficiente denaro sul conto corrente per coprirlo. In alternativa, potrebbe anche essere necessario bloccare un assegno emesso da noi in prima persona. Ecco come si fa.
Come verificare un assegno scoperto
Innanzitutto, l’emissione di un assegno senza l’effettiva copertura dello stesso in denaro è un problema esclusivamente per chi l’ha emesso. Chi lo riceve, infatti, non ha alcuna responsabilità, mentre le leggi sono molto severe con chi non adempie a un’obbligazione. Le conseguenze sono poi ancora più aspre nel caso di assegno postdatato, cioè quando la data di emissione è volutamente successiva a quella reale.
Per verificare che chi sta emettendo l’assegno possa coprirlo, si può chiedere di farsi rilasciare un assegno circolare. Questo, infatti, prevede che la banca prelevi i fondi dal conto corrente dell’emittente in anticipo: in questo modo, l’obbligazione sarà coperta. Nel caso in cui si hanno dubbi anche sull’assegno circolare, si può contattare la propria banca per richiederne la verifica.
Nel caso in cui si riceva un assegno da uno sconosciuto, è possibile verificarne la copertura tramite la Centrale Allarme Interbancaria. Si tratta di un archivio in cui sono pubblicati tutti gli assegni irregolari: qui si trovano tutte le informazioni relative alle denunce da parte dei beneficiari. Per procedere alla verifica è sufficiente accedere al sito della CAI, digitare il numero di assegno e scoprirne i dettagli.
Un altro modo per verificarne la copertura è il Registro Informatico dei Protesti della Camera di Commercio, che potrebbe segnalare se negli ultimi cinque anni chi ha emesso l’assegno ne abbia emessi altri scoperti o non abbia pagato una cambiale. Nel caso di dubbio, quindi, sono diversi i modi per controllare l’effettiva veridicità di un assegno, a partire anche dalla corretta compilazione dei dati. Nel caso di dubbi specifici, però, è sempre meglio rivolgersi alla propria banca.
Bloccare un assegno
Nel caso in cui si ha consegnato un assegno a una persona, pentendosene successivamente, o si è perso un assegno dal blocchetto e ci si vuole assicurare che nessuno lo prenda e lo compili, si può bloccare un assegno. Nel caso in cui un assegno sia stato già regolarmente compilato e consegnato al creditore, non è possibile bloccarlo: la revoca, infatti, è consentita solo se l’assegno viene portato all’incasso oltre i termini, cioè i canonici sette giorni per gli assegni su piazza o quindici per i fuori piazza.
Per assegno su piazza si intende che il luogo di emissione dell’assegno è all’interno dello stesso Comune in cui ha sede la banca che ha emesso il blocchetto, altrimenti è fuori piazza. Nel caso in cui chi riceve l’assegno superi i giorni prestabiliti per presentarlo, il debitore può legittimamente revocare l’ordine di pagamento alla banca.
Nel caso di furto o smarrimento, invece, è necessario rivolgersi ai Carabinieri o alla Polizia con una denuncia formale, da inoltrare poi alla banca.