aliquota iva

Aliquota IVA: quante tipologie ci sono? Come calcolarla?

Come ben sappiamo, l’acronimo IVA sta per Imposta Valore Aggiunto. Si tratta infatti di una imposta che si applica appunto sul valore aggiunto sullo scambio e la produzione di beni e servizi. Tale imposta può però avere dei valori differenti, la cosiddetta aliquota IVA, in base al tipo di operazione effettuata. Esistono poi anche diverse tipologie di operazioni in base a come e a se si applica o meno questa imposta. Nelle prossime righe cercheremo quindi di offrire una breve panoramica su questo aspetto dell’IVA, ovvero su cos’è questa imposta, quali sono le diverse tipologie che possono configurarsi e quali sono le aliquote IVA attualmente presenti in Italia.

Che cos’è l’IVA?

Prima di approfondire il tema dell’aliquota IVA, vale la pena soffermarci sulla natura stessa di questa imposta. Come già accennato, infatti, si tratta di una imposta calcolata sul valore aggiunto della produzione e dello scambio di beni o servizi. Tale imposta si applica con aliquote proporzionali che possono variare in base alla tipologia di operazione che si effettua, da cui di conseguenza le diverse aliquote IVA. Il meccanismo che regola l’IVA prevede un funzionamento per detrazione, ovvero fa sì che l’ammontare dell’IVA sia pari al valore dell’IVA sulle vendite meno l’IVA sugli acquisti.

Il commerciante che si configura quale fornitore, al momento della vendita di beni o servizi, dovrà quindi accreditare l’IVA al cliente. Successivamente, gli importi di cui all’IVA dovranno essere versati all’Erario tramite l’utilizzo del modello F24. Fa eccezione esclusivamente la cosiddetta reverse charge, ovvero l’inversione contabile. In questo modo quindi ogni soggetto all’interno della catena di produzione e scambio di beni o servizi anticipa l’ammontare dell’IVA, che viene infine recuperato sotto forma di addebito finale sul cliente. In altre parole, è il consumatore finale a pagare in concreto l’IVA.

Aliquota IVA: quali sono in Italia?

Per quanto riguarda l’aliquota IVA, è importante premettere che le disposizioni relative all’IVA, alle diverse tipologie e alle aliquote sono contenute e consultabili nel Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633, relativo appunto all’istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 292 del 11 novembre 1972.

Detto ciò, bisogna specificare che in Italia l’aliquota IVA ordinaria è pari al 22%. Tale percentuale si applica quindi sulla maggior parte dei beni e dei servizi. Esistono poi delle aliquota IVA ridotte, che invece si applicano solo su alcuni beni e servizi. Nello specifico:

  • 4% su alimentari, bevande e prodotti agricoli;
  • 5% per alcuni alimenti;
  • 10% per la fornitura di energia elettrica e del gas per usi domestici, i medicinali, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio per specifici beni e servizi.

L’elenco completo dei beni e dei servizi soggetti ad applicazione di aliquota IVA ridotta può essere rinvenuto nella Tabella A allegata al predetto Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633.

Tipologie di operazioni IVA

Come già accennato, esistono diverse aliquote IVA. In Italia, l’aliquota IVA è pari al 22% per la maggior parte dei beni e dei servizi, ma ne esistono anche altre inferiori applicabili solo a determinati prodotti, nonché operazioni non soggette a IVA.  In alcuni casi, infatti, non è prevista alcuna applicazione dell’IVA. Si parla quindi di operazioni non imponibili, ovvero operazioni che, proprio per via delle particolari condizioni in cui avvengono, non permettono l’identificazione del principio di territorialità. Parliamo per esempio di alcune operazioni internazionali come le cessioni all’esportazione e le operazioni ad esse assimilate, nonché i servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali. Vale la pena specificare che tra queste operazioni non imponibili sono comprese anche quelle effettuate nei confronti della Città del Vaticano, della Repubblica di San Marino e quelle effettuate in base a trattati internazionali.

Abbiamo poi alcune tipologie di operazioni dette operazioni esenti, ovvero quelle per le quali non si applica la detrazione dell’IVA sugli acquisti. Ne fanno parte alcune cessioni di beni e prestazioni di servizi tra cui per esempio quelle sanitarie, educative e culturali e alcune operazioni immobiliari. Infine, esistono le cosiddette operazioni escluse, per le quali non è richiesta la fatturazione e non si applica l’IVA. Infine, abbiamo le operazioni escluse, ovvero quelle che né presuppongono particolari obblighi né concorrono a incrementare il volume d’affari.