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Fondo Cometa rendimenti: ecco le percentuali e come è strutturato questo piano

Quando si parla di Fondo Cometa si fa riferimento al Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini e per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero. Questo fondo è stato istituito nel 1997 grazie a un accordo che ha visto protagoniste le organizzazioni di categoria delle imprese (ovvero Federmeccanica, Assistal e Intersind) e dei lavoratori (Fim, Fiom, Uilm e Fismic). Lo scopo della istituzione di questo fondo è quello di garantire a tutti i lavoratori dell’industria metalmeccanica e delle installazioni di impianti un trattamento pensionistico integrativo rispetto a quello obbligatorio erogato dallo Stato.

Il fondo opera raccogliendo i contributi e gestendo le risorse in modo da poter erogare le prestazioni previdenziali complementari ai soci che ne intendono far parte, su base volontaria. Al fine di comprendere i rendimenti, è importante sapere che la contribuzione è definita in base a quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Allo stesso tempo, i lavoratori che ne diventano soci hanno a disposizione un profilo personale sul quale vengono accreditati i contributi, che si sommano al trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Fondo Cometa: rendimento 2020

Chi ha aderito o desidera aderire al Fondo Cometa deve sapere che lo scorso 27 gennaio 2020 sono stati ratificati i rendimenti dei comparti di investimento relativi all’anno 2020. Ovviamente, come possiamo facilmente intuire, i dati relativi all’anno 2020 non sono da prendere come totale riferimento. La pandemia globale da Covid-19 ha infatti alterato tantissimi equilibri, tra cui anche quelli dei mercati finanziari e, quindi, delle pensioni integrative e dei rendimenti ad esse collegati.

Solo nella seconda parte dell’anno si è potuto assistere a una parziale e graduale ripresa e una leggera inversione del trend negativo che si era delineato fino a quel momento. Tutti gli istituti hanno cercato di contenere al meglio le conseguenze di una pandemia globale, spesso agendo in modo preventivo e pensato per il lungo termine.

In ogni caso, questi sono i rendimenti del comparto per Fondo Cometa, così come ratificati dallo stesso ente:

  • Monetario Plus: 0,51%
  • Reddito: 1,52%
  • Crescita: 0,42%
  • Sicurezza: -0,40% (gestione terminata in data 30/05/2020)
  • Sicurezza 2015: -0,20% (gestione terminata in data 30/05/2020)
  • Sicurezza 2020: 4,97% (gestione iniziata in data 01/06/2020)
  • TFR Silente: 4,69% (gestione iniziata in data 01/06/2020)

Per quanto riguarda le ultime due voci (ovvero i comparti Sicurezza 2020 e TFR Silente), la loro gestione è avvenuta a partire dal primo giugno 2020. Questo è il motivo per cui non si è registrata una variazione consistente in relazione alla pandemia. Al contrario, la gestione dei comparti Sicurezza e Sicurezza 2015 ha avuto fine il 30 maggio 2020. Trovandosi in fase di chiusura ed essendo costituiti in maggior parte da liquidità, anche questi comparti non hanno risentito in modo particolare delle ripercussioni della situazione sanitaria.

Come funziona il Fondo Cometa

Una volta iscritti al Fondo, il profilo del socio si crea tramite il conferimento del TFR (trattamento di fine rapporto). La quota minima del TFR varia in base alla data di impiego: 100% per i lavoratori occupati dopo il 28.04.1993; 40% o 100% per quelli già occupati alla data del 28.04.1993. Inoltre, è previsto un contributo individuale che viene prelevato mensilmente direttamente dallo stipendio, oltre a una contribuzione a carico del datore.

È necessario il versamento di un contributo minimo a carico del lavoratore affinché si abbia diritto al contributo versato del datore di lavoro. In più, il lavoratore ha la possibilità di decidere in modo autonomo se versare una misura maggiore di contribuzione individuale. La contribuzione minima varia in base al al CCNL di riferimento. Per il settore metalmeccanico della installazione di impianti, per esempio, è pari all’1,2%. La percentuale rimane invariata per il settore orafo-argentiero industria, ma sale all’1,5% per gli apprendisti dello stesso. Per quanto riguarda invece il settore CCSL FCA N.V. e CNH Industrial N.V., la percentuale è pari all’1,7%, e sale al 2% per gli apprendisti.

L’azienda è invece tenuta a versare il 2% nel settore metalmeccanico, l’1,6 (1,5 per gli apprendisti) nel settore orafo-argentiero e il 2,2% (2,5% per gli apprendisti) per il settore CCSL FCA N.V. e CNH Industrial N.V.

Con cadenza mensile, dalla busta paga verrà trattenuto un importo pari al contributo individuale da versare a Cometa. Ciò non toglie che il lavoratore può decidere di versare anche una somma aggiuntiva attraverso i cosiddetti versamenti volontari.

Una volta maturati i requisiti minimi per richiedere la prestazione pensionistica (ovvero i requisiti di accesso alla pensione pubblica e almeno 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari), si può ottenere la liquidazione della rendita. La rendita può essere vitalizia immediata, certa per 5 o 10 anni e poi vitalizia, reversibile, con restituzione del montante residuale (controassicurata) o vitalizia LTC.

L’importanza del Fondo Cometa in epoca Covid

In questo quadro di incertezze, tanto economiche quanto sanitarie, il ruolo di istituti come quello del Fondo Cometa ha acquisito ancora maggiore rilievo. La risposta pronta e immediata fornita dal Fondo ha permesso agli associati di non subire in maniera eccessiva gli effetti della pandemia da un punto di vista squisitamente finanziario. Questo ha fatto sì, d’altra parte, di poter vivere un momento di forte stress e angoscia in modo più sereno, per quanto l’epidemia ha potuto permettere.

In una intervista in merito alla ratificazione dei rendimenti del Fondo Cometa, il suo presidente pro tempore, Oreste Gallo, ha infatti affermato: “È proprio in uno scenario incerto che emerge, tra le altre cose, l’importanza di tutele e protezioni per il futuro. In questo senso, la previdenza complementare ricopre un ruolo di crescente importanza: l’obiettivo cui stiamo lavorando è diffondere la cultura e la conoscenza di questo strumento, fin da giovani, fin da quando si entra nel mondo del lavoro, per permettere a una platea sempre maggiore di lavoratori di poter accedere a solide tutele pensionistiche per il loro domani”.