Tassa concessione governativa cellulari: come funziona e cosa prevede?
Probabilmente chi utilizza un telefono cellulare ed è titolare di un contratto di abbonamento avrà sentito parlare della tassa di concessione governativa, nota anche come TCG; ma come funziona e a quanto ammonta questa tassa? Cerchiamo di capire cosa prevede la legge in merito alla tassa di concessione governativa sui cellulari.
Cos’è la tassa concessione governativa cellulari?
Nel 1995 è stata introdotta la tassa di concessione governativa sul servizio radiomobile terrestre di comunicazione: un nome lunghissimo per indicare una tassa che chi utilizza un telefono cellulare con abbonamento deve pagare anticipatamente rispetto al bimestre successivo. Da tanti anni si è parlato di una possibile abolizione di questa tassa, ma finora è sempre stata confermata e addirittura non molti mesi fa si era parlato di una probabile rivisitazione ancora più penalizzante per l’utente finale. Bisogna comunque fare un po’ di chiarezza: anche e si parla di tassa di concessione governativa sui cellulari, in realtà l’imposta non va a colpire il telefono, ma gli abbonamenti. Questo significa che chi ha un piano ricaricabile non paga la TCG, così come non deve essere pagata per le SIM solo dati.
Come funziona e qual è l’importo della TCG?
L’importo della tassa concessione governativa cellulari è stato stabilito dal Ministero delle Finanze: si parla di 12,90 euro al mese per gli abbonamenti di tipo business e quelli intestati alle persone giuridiche e di 5,16 euro al mese per gli abbonamenti intestate alle persone fisiche per utilizzo privato. Gli importi sono su base mensile e non possono essere frazionati in giorni. Nei piani iniziali la tassa doveva essere a carico delle compagnie telefoniche, in modo da pagare l’utilizzo delle frequenza, ma in seguito il Governo decise che l’obbligo dovesse ricadere sui titolari di un contratto di abbonamento, visto che il cellulare all’epoca poteva essere considerato un bene di lusso.
Cosa prevede la legge in tema di esenzioni
Ormai il telefono non può più essere considerato un bene di lusso, anzi, lo hanno davvero tutti: in alcuni casi può essere anche un fondamentale strumento di comunicazione e di soccorso e per questo motivo il legislatore ha previsto delle esenzioni dal pagamento della tassa di concessione governativa sui cellulari. La tassa non è dovuta per gli abbonamenti intestati a soggetti invalidi in seguito alla perdita (funzionale o anatomica) di entrambi gli arti inferiori, ai non udenti e ai non vedenti; l’invalidità deve essere attestata dall’unità sanitaria locale competente e la certificazione deve essere mostrata al concessionario del servizio nel momento in cui si stipula il contratto di abbonamento.