Con il termine Brent Oil si fa riferimento al petrolio estratto nel Mare del Nord, o meglio attorno alle coste della Scozia. E’ fondamentale chiarire infatti fin da subito questo aspetto fondamentale, dal momento che sono ancora molti oggi a fare confusione e dunque ad utilizzare impropriamente il termine Brent Oil come mero sinonimo della parola petrolio. Il Brent, infatti, per essere più precisi, è un giacimento di petrolio da cui la materia prima viene estratta a partire dal 1976, fino a coprire con questa estrazione al momento circa il 60% dell’oro nero estratto annualmente su scala mondiale.
Come si investe sul Brent
Prima di valutare la possibilità di investire sul Brent è fondamentale analizzare gli scenari che potrebbero presentarsi, oltre alle motivazioni che vi portano verso questa scelta di investimento. E’ infatti opportuno considerare il fatto che il prezzo del petrolio è molto volatile e proprio per questo motivo un investimento se eseguito a lungo termine potrebbe presentarsi particolarmente rischioso, dal momento che sarebbe tale da essere soggetto ad una serie di andamenti oscillanti e sbalzi.
La situazione cambia se passiamo ad analizzare la possibilità di un investimento sempre sul Brent ma a breve termine. In questo caso, è possibile investire utilizzando i futures a 30 giorni, che permettono di tenere la situazione sotto controllo.
Una terza strada è rappresentata dai CFD sul Brent. Si tratta di strumenti che di fatto sfruttano il Brent come strumento di riferimento, offrendo però all’investitore la possibilità di aprire e chiudere posizioni anche nel breve periodo. Questo strumento viene sfruttato soprattutto online, dal momento che può essere gestito in maniera semplice e veloce.
I futures e i CFD sul Brent
Soffermiamoci proprio sui futures sul Brent. Come il nome dello strumento suggerisce, si tratta di contratti con scadenza prefissata in termini di data, quantità e prezzo. Se volete optare su questo strumento, potete rivolgervi ai futures proposte dalla Intercontinental Exchange. Vi accorgerete che in generale vi veranno proposti prodotti con scadenza mensile.
Sono in molti però a preferire ai futures i CFD, che hanno una durata più breve. In questo tipo di prodotto, il termine viene stabilito direttamente dall’utente che può chiudere la posizione quando preferisce e quando ritiene opportuno. In generale, però, è importante ricordare che il loro andamento è influenzando dal sottostante con la scadenza più vicina rispetto all’apertura e che sarebbe preferibile effettuare la chiusura nel medesimo giorno, per non farsi carico di ulteriori costi.
A chi rivolgersi per fare trading sul brent
E’ lecito a questo punto chiedersi a chi sia possibile rivolgersi per fare trading sul Brent. E’ necessario rivolgersi alle varie piattaforme di negoziazione online. In questa sede è possibile effettuare acquisti e vendite, puntando sulle posizioni al rialzo o al ribasso del titolo stesso. Tra i vari attori che operano su questa scena, troviamo Plus500.
Per comprendere a pieno i vari andamenti del titolo, è necessario tenere in considerazione alcuni fattori. E’ bene ad esempio tenere in considerazione la produzione del momento (tale da determinare una maggiore offerta di petrolio, e dunque una diminuzione del suo prezzo), la domanda (anch’essa incide sul prezzo della materia prima), le questioni socio politiche che invece sono tali da influenzare la disponibilità del petrolio e anche il suo costo. A proposito di quest’ultimo, ad esempio, è necessario considerare come le varie politiche di importazione e di esportazione del paese, l’eventuale presenza di dazi doganali possano accrescere il costo del petrolio al barile.
Come in molti tipi di investimento, dunque, è fondamentale informarsi in maniera costante su quella che è la macro situazione che ruota attorno alla materia prima, analizzando in maniera adeguata le conseguenze che questi avvenimenti possono avere sull’investimento selezionato.