Premio Nobel per l’economia, Angus Deaton e la sua “soglia di felicità”
L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha preso la sua decisione: il premio Nobel 2015 per l’economia sarà conferito allo scozzese Angus Deaton, attualmente professore alla celebre Princeton University, nello stato americano del New Jersey. L’economista di Edimburgo, da anni residente negli Stati Uniti, ha meritato il prestigioso riconoscimento per le sue analisi su consumi, povertà e welfare, contribuendo, così si legge nella motivazione dell’istituto di Stoccolma, a “trasformare il campo della microeconomia, la macroeconomia e l’economia dello sviluppo”.
Gli studi di Deaton si sono concentrati soprattutto sulle correlazioni tra consumo e reddito e sui comportamenti dei consumatori relativamente a quanto spendono e quanto risparmiano. Tra i suoi contributi in campo economico, spicca una ricerca del 2009 che gli ha permesso di definire la cosiddetta “soglia della felicità”. Lo studio, al quale ha partecipato anche il famoso psicologo Daniel Kahneman, è stato condotto tra il 2008 e il 2009 e ha coinvolto 450.000 americani.
Secondo Deaton, un reddito annuo sempre più crescente aumenterebbe il livello di soddisfazione delle persone (e questo è piuttosto logico), ma tale livello si arresterebbe una volta raggiunta la “soglia di felicità”, pari a 75.000 dollari annui (circa 65 mila euro annui, ossia circa 5400 euro mensili). Quando si supera questo livello, un aumento ulteriore del reddito non produrrebbe un maggiore senso di felicità. Come si può spiegare questa reazione? Chi guadagna un reddito superiore non andrebbe incontro ad un maggiore felicità o soddisfazione, in quanto i desideri da conquistare diminuirebbero, mentre aumenterebbero lo stress e la pressione legata alla gestione di patrimoni più ingenti. Allo stesso tempo, un reddito inferiore non garantirebbe una vita pienamente soddisfacente, poiché si riscontrerebbero maggiori limitazioni all’accesso di servizi di qualità (educazione, sanità, mobilità, sicurezza).
La ricerca tenderebbe a dimostrare che non occorre guadagnare milioni di dollari per essere felici. Per chiarire questo concetto, il prof. Deaton ha precisato che “un salario oltre i 75.000 dollari non inciderebbe granchè sull’umore delle persone, ma darebbe loro la sensazione di vivere una vita migliore”. Si potrebbe chiedere conferma allo stesso Deaton dopo l’8 dicembre, quando riceverà il Nobel per l’economia insieme alla modica somma di 900.000 euro.