Welfare

Il ticket welfare

L’ultima Legge di Stabilità prevede che alcuni servizi possano essere pagati dal datore di lavoro tramite voucher da spendere come i vecchi buoni-pasto, tra cui le spese che riguardano la babysitter o la badante ma anche la pulizia dei denti o il latte artificiale per i bimbi fino a 6 mesi.

Il premio produttività annuale varrà completamente detassato e convertito in ticket welfare per un valore massimo di 2500 euro netti. Se il premio, invece, dovesse restare cash ci sarebbe il 10 % di tasse da pagare sia per il dipendente che per il titolare.

Le grandi società hanno adottato questa pratica già da un po’, e con gli incentivi fiscali previsti con le nuove leggi, l’offerta dei benefit si amplierà.

Occorre precisare che i voucher non potranno essere spesi ovunque ma solo presso strutture  convenzionate con l’impresa. Poichè questi servizi sono sempre più richiesti, si stima che in Italia nei prossimi anni, verranno creati 300.000 nuovi posti di lavoro.

Secondo una recente ricerca, il benessere riduce le assenze e aumenta la produttività dei lavoratori del 70%. Dal 2012 ad oggi, anno in cui è stata messo in pratica questo progetto, sempre più dipendenti scelgono di farsi pagare il premio in voucher soprattutto se i rimborsi a condizioni agevolate riguardano le rette scolastiche dei figli.

Tra gli altri benefit ci sono sconti particolari sui viaggi, sull’idraulico e coperture sanitarie anche per i conviventi. Alcune imprese offrono le visite di prevenzione in complicità con la Lega italiana per lotta ai tumori, assistenza per compilare il 730 e e contributi di 120 euro al mese per il nido.