Terzo datore di ipoteca: chi è, cosa fa, quando è necessario?
Tutte le volte che si sottoscrive un contratto per un mutuo, ci sono dei protagonisti che ruotano intorno ad esso. Ma vediamo insieme chi è e cosa rappresenta il terzo datore di ipoteca.
Terzo datore di ipoteca – Chi è e cosa fa
Quando si acquista una casa, ci sono dei soggetti che non hanno a disposizione una somma liquida in contanti per questo motivo si ricorrere ad un prestito che viene chiesto direttamente alla banca, come mutuo. L’istituto però non darà dei soldi senza alcun ritorno, infatti chiederà come garanzia l’ipoteca sull’immobile che si va ad acquistare.
Per questo motivo, come anticipato, i protagonisti indiscussi di questa azione sono prettamente tre:
- Chi chiede il mutuo perché non ha denaro a sufficienza per affrontare la spesa
- L’istituto che è il mutuante
- Il terzo datore di ipoteca che è il proprietario dell’immobile che da conferma sul fatto che lo stesso possa essere ipotecato come garanzia.
Nella maggior parte dei casi i due soggetti – debitore e proprietario della casa – rappresentano la stesa persona ma ci sono dei casi in cui non è così. In questo caso specifico la Banca dovrà chiedere al proprietario dell’immobile una firma anche se estraneo al debito contratto dal mutuante e sarà necessario sottoscrivere un atto notarile per la conferma dell’ipoteca, risultando terzo in merito al mutuo e al contratto in essere.
Per comprendere meglio cosa rappresenti il terzo datore di ipoteca, si parla di un soggetto che ha deciso di accettare una ipoteca di garanzia in merito al debito di un’altra persona. Questo significa che in caso di mancato pagamento del mutuo, la banca potrà rivalersi sull’immobile stesso.
Ma è bene specificare che questa figura non sia soggetto al rimborso del debito, ma firma solo per permettere alla banca di iscrivere l’ipoteca su quello che l’immobile di sua proprietà. Non avrà alcun carico a livello economico ma potrà perdere la sua proprietà nel momento in cui il mutuante non rimborserà il debito in essere. È un atto di fiducia estrema che a volte porta ad una perdita ingente.
Il proprietario dell’immobile è quindi soggetto ad un pignoramento della casa e vendita all’asta nel momento in cui il mutuo non viene pagato.
Terzo datore di ipoteca – Che cos’è l’inversione
Per comprendere meglio i vari ruoli ecco un esempio pratico. Una coppia acquista una comproprietà al 50% che chiede l’accensione di un mutuo presso una banca. L’istituto stesso avrà come debitore principale la coppia ma chiederà al proprietario dell’altro 50% della casa di comparire nell’atto in qualità proprio di terzo datore di ipoteca. Questo da alla banca una garanzia molto più solida e concreta.
La procedura ad oggi è stata semplificata dalle banche, permettendo di firmare in un primo momento l’atto di compravendita e in secondo momento quello del mutuo. La figura del terzo datore d’ipoteca è sempre stato presente ma in passato si faceva al contrario in merito alla firma dei documenti.
Un vero e proprio rischio, un atto di fiducia estrema con la consapevolezza che esista la possibilità nel vedere la propria abitazione spazzata via in un attimo, nel caso di mancato pagamento.