Come scegliere le azioni in Borsa su cui investire

Per investire sui mercati finanziari è indispensabile capire come individuare i titoli giusti. Farlo ovviamente non è semplice, altrimenti tutti faremmo i trader, tuttavia è possibile imparare e capire quali fattori analizzare per valutare gli asset. Vediamo alcuni suggerimenti per scegliere le azioni in Borsa su cui investire.

Rivolgersi agli esperti per ottenere indicazioni

Se sei alle prime armi e hai bisogno di aiuto, una soluzione valida è rappresentata dagli esperti di investimenti finanziari. Alcune società e specialisti del settore, infatti, propongono indicazioni utili per individuare i migliori titoli su sui puntare, segnalazioni che consentono di semplificare la ricerca e ottimizzare il tempo dedicato all’analisi degli asset.

Ad esempio, sul sito web Emanueleperini.com viene fornito il servizio Best Stock, con il quale scoprire i 10 titoli azionari più interessanti del momento. Inoltre all’interno del portale è presente una sezione blog sempre aggiornata, dove trovare tantissimi approfondimenti gratuiti su come investire in azioni e molti altri temi legati agli investimenti finanziari.

I servizi di ausilio sono molto importanti, poiché non solo aiutano a scovare le occasioni più vantaggiose, ma permettono di ottimizzare il tempo a disposizione, adattandosi sia ai trader principianti che agli investitori più esperti. Naturalmente è fondamentale verificare la qualità delle segnalazioni, realizzando comunque le proprie analisi prima di inserire dei titoli nel portafoglio d’investimento.

Monitorare gli andamenti e i dati storici

Quando si cercano azioni su cui investire è essenziale avvalersi dei grafici, per analizzare gli andamenti e le prestazioni del titolo in Borsa. Al giorno d’oggi queste operazioni sono abbastanza semplici, grazie agli sviluppi tecnologici e agli strumenti evoluti messi a disposizione dalle società specializzate.

Allo stesso tempo è fondamentale considerare sia le performance a breve termine che i dati storici, cercando di avere un quadro della situazione di almeno 5 anni. Dopodiché è necessario scegliere quali indicatori utilizzare, per ottimizzare l’analisi della quotazione, individuando oscillazioni che possono far presagire un possibile trend nel breve periodo.

I grafici sono perfetti per le operazioni a breve termine, quindi per gli investimenti che in gergo sono chiamati day trading, con posizioni aperte e chiuse nella stessa giornata di negoziazioni come avviene nel trading online con i CFD. Al contrario, come vedremo nel prossimo paragrafo, per asset da tenere a lungo bisogna integrare questa metodica con l’analisi fondamentale.

Analizzare i fattori macroeconomici più importanti

Investire in azioni significa creare un portafoglio diversificato, un paniere di titoli su cui puntare nel lungo periodo con una durata di almeno 12 mesi. Per farlo è indispensabile considerare i fattori macroeconomici più rilevanti, in grado di determinare l’andamento degli asset. Si tratta ad esempio di politiche monetarie delle banche centrali, risultati economici, dati sul PIL e indicatori sulla disoccupazione.

Ovviamente anche la geopolitica gioca la sua parte, quindi è importante dedicare la massima attenzione agli accordi commerciali internazionali, alle strategie dei governi e alle congiunture economiche globali. Integrando i dati ottenuti con l’analisi fondamentale e quella tecnica, è possibile realizzare previsioni di lungo termine abbastanza precise.

Naturalmente lo scenario cambia in continuazione, per questo motivo è fondamentale mantenere una certa flessibilità, inserendo nel portafoglio d’investimento anche asset come titoli di Stato, obbligazioni a basso rischio e azioni di società quotate che garantiscono un dividendo. Dopodiché una quota minore si può destinare ad operazione a rischio medio ed elevato, senza compromettere mai la solidità generale.

Come capire su quali società investire?

Secondo gli analisti più esperti, quando si investe in azioni è essenziale capire su che tipo di azienda si sta scommettendo. Sui mercati finanziari si possono trovare tre tipi di titoli principali, società solide che pagano dividendi e ricevono commesse pubbliche, imprese sconosciute il cui valore potrebbe esplodere improvvisamente, oppure aziende in grado di realizzare tassi di crescita considerevoli nel medio termine.

Nel primo caso si tratta di azioni a basso rischio, poiché sono gruppi da anni sul mercato e sostenuti dagli Stati, come Poste Italiane, ENI o General Motors. La seconda opzione comprende titoli ad alto rischio, poiché non è detto che il business funzioni ed è possibile che l’impresa non regga la sfida, in quanto dipende dai finanziamenti raccolti sul mercato, perciò se gli investitori smettono di credere nell’azienda entro poco tempo la storia si concluderà.

Infine le aziende a rischio medio sono quelle senza dubbio più interessanti, poiché vantano un business consolidato e una certa autorevolezza nel settore di riferimento. Tuttavia nel breve termine possono mettere a segno un incremento consistente, oppure presentare un calo anche notevole. La soluzione migliore è gestire sempre il rischio, per trovare l’equilibrio giusto fra ogni titolo in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere.