Lavorare all’estero in un Paese dell’Unione Europea
Alcuni consigli utili sulle pratiche amministrative da affrontare.
Una delle finalità dell’Unione Europea è quella di garantire, all’interno del Mercato Comune, la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali. In particolare, l’articolo 49 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) permette ad un professionista con cittadinanza in uno stato comunitario di esercitare la sua attività in qualsiasi paese dell’UE.
Attualmente sono migliaia gli italiani che ogni anno si trasferiscono all’estero per motivi di lavoro, e molti di questi sono giovani. Entusiasmo e spirito d’iniziativa costituiscono sicuramente delle spinte motivazionali essenziali per intraprendere questa avventura, ma è bene anche conoscere in anticipo alcune pratiche amministrative che si dovranno adempiere una volta che ci si stabilisce all’estero. Vediamo le più importanti:
Alloggio e registrazione
L’alloggio rappresenta l’aspetto primario quando ci si trasferisce in una nuova città. In alcuni paesi, come la Germania, è necessario recarsi al più presto presso gli uffici appositi (Bürger Service) per registrare il nuovo domicilio. In altri paesi occorre invece rivolgersi alla questura.
Aprire un conto in banca
Possedere un conto in banca nel paese dove si lavora è necessario per ricevere lo stipendio. Inoltre si evitano di pagare le commissioni in caso di prelievo dal bancomat. Generalmente nel nord Europa il costo per l’apertura di un conto corrente è nullo o esiguo.
Nuovo Codice fiscale
Vi verrà richiesto in caso di prestazioni lavorative. Generalmente è il vostro datore di lavoro che se ne dovrebbe occupare, accompagnandovi nei vari passi amministrativi.
Assicurazione sanitaria
In molti paesi è obbligatoria, anche in caso di lavori part-time o come libero professionista. Nei paesi del nord Europa vi potrà garantire prestazioni di qualità a costo zero o molto contenuto.
Iscrizione all’AIRE
Si tratta dell’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, alla quale si devono iscrivere i cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi. Non è necessario se scegliete di non cambiare la residenza ma optate solo per il cambio di domicilio.
Regime contabile / fiscale
Soprattutto se lavorate, consultate un commercialista per informarvi sul pagamento delle imposte, per non incorrere in doppie tassazioni e per ottenere informazioni sui contributi pensionistici.
Immatricolazione auto ed assicurazione
Se vi trasferite all’estero e portate con voi la vostra auto per un lungo periodo, sarà necessario immatricolarla e assicurarla nel nuovo paese di residenza.
Internet e nuova scheda SIM
Ultimo ma non meno importante: acquistate una nuova carta SIM con connessione ad internet. Le offerte, anche all’estero, non mancano.