Cin cin tra Corona e Peroni: un brindisi da 90 miliardi di euro
SabMiller ha detto sì. La megafusione tra Corona e Peroni avverrà perché il gruppo belga-brasiliano Ab InBev è arrivato a proporre oltre 90 miliardi di euro, circa 68 miliardi di sterline.
I sudafricani non potevano rifiutare un’offerta così cospicua. Quella avvenuta tra loro, può definirsi una delle principali operazioni acquisizione di storia: il precedente record nella storia britannica spettava alla fusione da 47 miliardi di sterline fra British Gas e Royal Dutch Shell quest’anno.
Inizialmente l’offerta di Ab Inbev era partita da 38 sterline, poi rilanciate a 40, alzate a 42,15 e, infine, a 43,5 per terminare con un valore che rappresenta un premio di circa il 50% la quotazione di chiusura di SabMiller.
La trattativa pare essere stata accelerata dall’impatto del rallentamento economico nei mercati emergenti, soprattutto di Cina e Brasile. La megafusione darà vita ad un gruppo con una capitalizzazione ‘monstre’ di oltre 250 miliardi di euro. Il colosso produrrà un terzo della birra mondiale e opererà in tutti i principali mercati aprendo al gruppo belga le porte del continente africano.
Così, dopo la fusione, i due maggiori azionisti di Sabmiller, Altria group e Bevco (che detengono il 41% del capitale) potranno scegliere tra l’offerta cash o una offerta mista in contanti e azioni: per ogni azione 0,48 azioni Ab Inbev e 3,78 sterline in contanti: un bel gruzzoletto, insomma.
I sudafricani, in passato, avevano provato, a rilevare Heineken, ma l’azienda olandese non volle saperne nulla. Acquistando Heineken, SabMiller avrebbe aggiunto oltre 25 miliardi di dollari al proprio fatturato e rafforzato la propria presenza nei mercati emergenti, compresi Africa e Messico. Per il momento però SabMiller deve “accontentarsi” di una fusione che, di certo, frutterà tantissimi guadagni.